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I Voli Blu fanno Clamore
Di Silgmaris Silgmaris (del 18/09/2007, in Crazy Italy, letto 25116 volte)
Ogni tanto si sputa su un governo alla cieca senza riflettere su i dettagli degli eventi che fanno tanto scalpore se li si narra solo nelle parti che possono suscitare interesse da chi ha voglia di lamentarsi.
Eggià, perche' l'italiano medio ha tanta voglia di lamentarsi e quindi fa tanto audience giornalistico procacciargli un motivo. L'ultimo di questi è stato il Volo Blu di Clemente Mastella, guardasigilli di questo governo, per recarsi al Gran Premio di Monza.
Deprecabile, criticabile, giudicabile... ma la presenza di un rappresentante di Stato è sempre stata richiesta (e non solo al Gran Premio di Monza) per le premiazioni e per la Tribuna d'Onore anche per la sola immagine dei personaggi.
A tutti i Gran Premi di Monza hanno partecipato più rappresentanti di Stato, qualcuno in passato forse non prendeva l'aereo perche' abitava a pochi passi dal parco di Monza (magari a Macherio?!?) o nella zona lombarda (tutti i principali rappresentanti della Lega Nord).
Ma queste non sono valide giustificazioni dunque critichiamo l'operato di questo aprofittatore e poi guardiamo un po' nel passato, per capire meglio, cosa è accaduto.
Nel 2005, ultimo anno di completa legislatura del Governo di Centro-Destra, i Voli blu, sono costati a noi poveri contribuenti la bellezza di 65 milioni di Euro (leggasi sessantacinquemilioni di Euro!), se andiamo un po' più in dietro nel tempo, all'ultimo anno di completa legislatura del Governo di Centro-Sinistra, scopriamo che quel governo spese "solo" 19 milioni di Euro (leggasi diciannovemilioni di Euro!).
Se vogliamo fare i critici allora possiamo dire che l'aereo di Stato con l'ultimo governo Berlusconiano ha aumentato i suoi costi del 344% in quattro anni; che neanche la peggiore delle inflazioni mondiali riesce ad immaginare.
Continuamo ora a fare un po' di storia: nel 2000, quindi, il costo del trentunesimo stormo dell'aeronautica militare era stato di 19 milioni di euro; nel 2002, era salito a 23; l'anno seguente, a 41; nel 2004, a 52 e nel 2005 si era fermato a 50 milioni, ma sommando a questa cifra la spesa sostenuta per l'uso degli aerei della Cai, la compagnia dei servizi segreti, e di due società private, si arrivò appunto a 65 milioni e mezzo.
Poi con il governo di Romano Prodi è arrivato un certo Enrico Micheli. Ex direttore generale dell'IRI, sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi segreti e competenza sui voli di Stato: è lui che con il nuovo governo di centro-sinistra deve dare le autorizzazioni per usare gli aerei blu. E da subito non si è fatto molti amici. Nel 2006 il conto del trentunesimo stormo è calato a 43 milioni. Ma se sono attendibili le stime dell'attuale governo, secondo cui nei primi cinque mesi di quell'anno (gli ultimi del governo Berlusconi) ne erano stati spesi ben 30, significa che da 6 milioni al mese si era passati a 1,8 milioni. Quest'anno, con tutta la buona volontà, se ne spenderanno invece 28: 2,3 al mese. Almeno, però, non ci sono più i cinque Falcon dei servizi segreti, che sono stati destinati a uso esclusivo dell'intelligence e presto saranno ridotti a tre, e nemmeno gli aerotaxi privati: i contratti con la Eurofly Service e la Servizi aerei dell'Eni non sono stati rinnovati.
Ed allora, lamentiamoci di Mastella, che per ragioni istituzionali e di distanza, con pieno diritto legale, si è presentato al Gran Premio di Monza raggiungendolo con un aereo di Stato, ma riflettiamo sul fatto che, non solo non è una novità, ma che, grazie a questo governo, stanno diventando le eccezioni.