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Tanzania - NgoroNgoro
Di Silgmaris Silgmaris (del 15/07/2007, in Viaggi, letto 24290 volte)
Prima puntata del nostro viaggio in Tanzania del 2005!
Siamo saliti sulla prima jeep ad Arusha... ancora non sapevamo cosa ci si sarebbe parato davanti. Era il primo Safari, il primo viaggio all'avventura in Africa. Ad Arusha ci fermiamo in una banca perche' più ci si spingeva verso l'interno più sarebbe stato difficile pagare con i dollari ed euro (assolutamente no carte di credito).
Una banca... beh... non saprei descriverla. Era una signorina dietro un vetro che cambiava i nostri euro in bellissime banconote raffiguranti elefanti, leoni e leopardi... la stranezza (che poi tanto non lo è, si spiega solo pensandoci sopra un poco) che tutte le banconote di grosso taglio (dai 10 euro in su di valore) erano perfette, come appena uscite dal conio... mentre tutte le banconote di piccolo taglio erano strausate, consumate e spesso anche rotte. Considerate che nel cuore della Tanzania un buono stipendio si aggira sui 50 euro al mese e rendetevi conto. Dopo il primo scalo in "banca" ci siamo fermati in un "minimarket"(?) a comprare dell'acqua per entrare nella savana. Nella savana non puoi sapere che tempo e temperatura troverai finche' non ci sei. Infatti delle bottiglie che abbiamo comprato alla fine ce ne sono avanzate circa due terzi. Fatti questi acquisti, conosciuto il nostro autista Francis, partiamo alla volta della savana. Siamo stanchi per il lungo viaggio in aereo (Malpensa-Stone Town in oltre 9 ore e poi Stone Town-Arusha con un bimotore a elica a 9 posti della ZnZ Air) ma la curiosità di ciò che ci aspetta è tale che la stanchezza non vuole farsi sentire e siamo già pronti con la macchina fotografica ad immortalare tutto ciò che ci pare degno di uno scatto. Se non avessimo avuto una macchina digitale dopo due ore avremmo già finito il rullino (alla fine abbiamo scoperto di avere fatto circa 400 foto in 4 giorni di Safari eliminando quelle venute male!).

Dopo neanche venti minuti fuori di Arusha per raggiungere il Ngorongoro vediamo poco distante dalla strada una bellissima giraffa tra gli arbusti! Esultanza! Il nostro primo animale libero in Africa! Foto e foto!! Ma la jeep era in corsa ed ovviamente ne salviamo solo una di quelle fatte. Il viaggio è lungo, per alcune ore è su strada asfaltata alla luce del sole e tutto va bene, la bocca sempre aperta davanti a baobab, alberi lilla, fiori di ogni colore, banane di ogni colore, di tanto in tanto un gruppo di babbuini, mandrie di mucche (anche loro sono diverse dalle nostre!), qua e là compaiono i villaggi masai e dei masai... siamo sempre più estesata ma stanchi. Stanchissimi. Alle soglie dell'equatore le giornate iniziano alle 6.00 e finisco alle 18.00, non c'è estate ed inverno che tengano: è un po' come se l'estate fosse il pomeriggio, la sera è autunno, la notte è inverno e il mattino è primavera. Dopo diverse ore di strade sterrate iniziamo a salire verso la costa del vulcano del Ngorongoro, oramai siamo immersi nella natura, non esiste più nulla intorno a noi tranne che la natura.
Oramai al crepuscolo arriviamo alla soglia del parco, siamo a circa 1800 metri di altezza (non vorrei dire una fesseria, vado a memoria!) e nonostante si sia all'altezza dell'equatore, alle 18.00 circa fa un bel freschino! Da felpa! Ci scappa una foto al volo al panorama mozzafiato, da lontano già si riconoscono enormi mandrie (di gnu e bufali mi dice la guida). Ma dobbiamo ripartire di corsa verso il nostro lodge perche' a breve farà buio e non è permesso circolare di notte nel parco (oltre che esser pericoloso per gli animali lo è per noi). Arriviamo finalmente in albergo stanchi, esausti, io ho un mal di testa incredibile (sono circa 40 ore che non dormo tranne qualche breve pisolino sull'aereo la notte prima), abbiamo oltre 10 ore di aereo, 4 di aeroporto e 6 di jeep sulle spalle...

L'albergo è enorme, bello, comodo, essenziale ma in stile Regina Vittoria (mi dicono... io non lo so, ignoro questi particolari), le nostre finestre guardano direttamente sul parco, aprendo la porta della camera siamo direttamente alle soglie della foresta... per questo scopriamo perche' la sera siamo scortati fino alla camera da gente armata... per difenderci dagli eventuali attacchi di leopardi (non lo sapevo, me l'hanno spiegato il giorno dopo). La cena è piacevolissima in una enorme sala rotonda con un gigantesco camino centrale e una spettacolare vista sul cratere. La notte è buia ma alla fine della cena escono i cuochi e le cameriere che ci danno il benvenuto danzando e cantando per noi. Mi sono emozionato. E' un particolare che non dimenticherò nonostante stanchezza ed emicrania. La notte passa in un attimo, stanchi come eravamo. Ma un sonno piacevolissimo... quando ci svegliamo, apriamo le tende e troviamo tre bufali a pascolare proprio fuori dalla nostra camera (dei vicini ci diranno di una giraffa ed altri di due babbuini sul loro tetto). Siamo affascinati ma curiosi di immergerci davvero in questo mondo nuovo. Si fa colazione e ci si prepara per una giornata di jeep.

Bastano poche curve per renderci conto di esser già fuori dal mondo. I primi bufali e gnu ricevono subito un servizio fotografico completo, inconsapevoli che poi avremmo visto distese intere di centinaia e centinaia di loro. Appena scesi ed entrati nel cuore del parco assistiamo ad una danza di accoppiamento di uno struzzo ed una struzza. Rimaniamo venti minuti in loro balia... e poi scopro di non aver acceso la macchina fotografica... (non ci credo ancora oggi!). Più entriamo nel cuore del parco più rimaniamo colpiti dalla varietà di animali... leoni, ghepardi, bruttissime iene puzzolenti ed ansimanti, gnu, bufali a non finire, simpatici facoceri, fenicotteri rosa (i "flamingo" in swaili) gazzelle, antilopi e basilischi, bellissime zebre e, nelle aree dove spuntava qualche albero, si trovano simpatiche scimmie "dalle palle blu" (hanno davvero le palle blu!), elefanti e... rinoceronti. I rinoceronti sono gli unici animali che non sono riuscito a vedere anche se ad un certo punto mi han detto: "quei tre puntini sono tre rinoceronti" ma io non sono riuscito ad individuarli. Il momento più divertente è stato quando pochi minuti prima eravamo in compagnia di una bella leonessa ed un paio di leoncini e subito dopo la guida ci dice che avremmo potuto scendere dalla jeep... ma a poche centinaia di metri c'erano dei leoni... eppure... siamo scesi, ed abbiamo fatto qualche passo per sgranchirci le gambe nel bel mezzo del Ngorongoro! Entusiasti dai percorsi e dagli incontri anche ravvicinati con molti animali ci apprestiamo ad uscire dal parco risalendo per un altro lato del cratere ammirando una fauna verde da giungla vera e circondati dalla terra rossa che la sera ci ritroveremo ovunque su vestiti e pelle. Affascinante per chi non conosce certe atmosfere tropicali.
Continua con la seconda puntata!